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il Proprietario ( II )


di AnimoCupido
22.01.2018    |    37.310    |    16 9.6
"Ci girammo e mi mise a pecora, posizione che non amo, ma tanto lui poteva fare tutto e finalmente si decise a mettermelo dentro..."
La sera di San Valentino, Edoardo mi invitò a casa sua, i suoi non c’erano e avevamo tutta la casa libera.
Dopo cena mi andai a cambiare nella sua stanza; indossai il baby-doll in lattice come mi era stato insegnato, stivali alti sopra il ginocchio e mi tolsi ogni genere di biancheria.
Ero veramente sexy!
Incredibilmente facemmo sesso. Mi scopò anche bene, ma per quanto mi piacesse fare l’amore con lui, non ero minimante appagata.
Avevo in mente il cazzo del tizio e la scopata con lui.
Non avevo mai visto né preso nulla di simile, poi mi aveva usato, mi aveva fatto sentire donna, ma allo stesso tempo troia, mi aveva trattato con educazione e rispetto prima e come la peggio sgualdrina dopo. Ero stata talmente stordita dagli orgasmi provati che gli avevo permesso di pisciarmi addosso, una cosa che non avevo mai permesso a nessuno e che mai avevo pensato di poter sopportare.
Il lunedì mi riportò un po’ alla realtà, le lezioni all’università, le amiche mi distrassero, la routine insomma prese il sopravvento sui miei pensieri, ma appena la sera misi la testa sul cuscino il pensiero di quell’uomo e del suo cazzo riaffiorarono nella mia testa e decisi che sarei tornata al negozio.
Il martedì passò lentissimo.
Ero elettrizzata.
Il venerdì precedente ero passata al negozio presa un po’ male, non mi ero nemmeno depilata, oggi invece mi ero vestita bene, ma allo stesso tempo sexy.
Non sapevo cosa fare, cioè dovevo conquistarlo, ammaliarlo, piacergli? Dovevo provarci? Era un uomo di 50 anni, presunti, con un cazzo enorme si, ma era pur sempre un gestore di un sexy shop, dai modi rudi e dall’abbigliamento un po’ sciatto, non l’avrei mai notato né considerato fuori da quel posto.
Con un po’ di imbarazzo e titubanza, alle 19, suonai il campanello del sexy shop; la porta si aprì ed entrai.
Non era solo. Affianco a lui vicino alla cassa c’era un uomo un po’ più vecchio, sulla sessantina, con cui stava chiacchierando. Appena mi vide sorrise e disse:
X: “Oh ecco la mia puttanella, vieni qua, vieni qua vicino a noi, ero sicuro saresti tornata, ma non pensavo così presto, quindi hai ancora voglia?”
Laura : “No ecco insomma…” non sapevo cosa dire, c’era un’altra persona affianco a lui e davanti a me, mi stava guardando e mi vergognavo.
“X: “Non ti devi mica vergognare, sei venuta qui per farti scopare si o no? Non essere timida, Franco ora se ne va e ci lascia soli”
Laura : “…..” non riuscivo a rispondere.
X: “Senti ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta, altrimenti girati e vattene. Sei venuta qua per farti scopare?”
Luara: “Si”
X: “Non ho sentito? Franco tu hai sentito?”
Franco: “No”
X: “Cosa hai detto?”
Laura: “Si! ho detto che son venuta qua per farmi scopare, contento?”
X: “Così va già meglio, spogliati. Franco la mia ragazzina ha due tette e un culo fantastico”
Non mi piaceva come mi parlava, non mi piaceva ci fosse un altro uomo, non mi piaceva essere trattata così, dovevo andarmene subito, invece appoggiai borsa e giaccone sulla sedia della cassa e mi sfilai il vestitino che indossavo rimanendo in autoreggenti nere che avevo messo per l’occasione, mutande e reggiseno; la definizione di mutande era molto azzardata: indossavo il mio più bel completino intimo. Perizoma a T di raso nero e reggiseno abbinato.
X. “Che ti dicevo? Hai visto che fisico? Ed è scatenata, togliti tutto, tieni solo le calze!”
Ancora più intontita e destabilizzata mi tolsi prima il reggiseno e poi il perizoma mostrandomi completamente nuda a loro.
A quel punto lui venne dietro di me e mi spinse verso il suo amico.
X: “Franco, oggi si è pure depilata, te la concedo per qualche minuto, puoi fare quello che vuoi, ti consiglio di farti fare un bel pompino, è molto brava”
Laura: “Ma io non non voglio”
X: “Vuoi che ti scopi o no?”
Laura: “si, ma…”
X: “Allora fai quello che ti dico”
Franco così si chiamava, mi faceva schifo, era un vecchietto con una panza prominente e non aveva nemmeno un buon odore; le sue piccole e rugose mani mi toccavano dappertutto, il seno, la figa e io inerme glielo permettevo senza fiatare.
Si slacciò i pantaloni e mi disse di succhiarglielo.
Mi inginocchiai e presi in mano un cazzetto piccolo e pure sudato, puzzava, lo segai per qualche secondo, ma alla fine lo presi in bocca lo stesso.
La tortura per fortuna durò poco.
X: “Eccola qua, subito con un cazzo in bocca! Hai visto Franco che pezzo di figa e che pezzo di troia?”
Franco: “Si veramente, questa è nata per prendere cazzi”
X: “ora, però, ci devi lasciare da soli, stasera ti è andata più che bene”
Franco: “Non son ancora venuto”
X: “Ti ho detto che va bene così”
Io li ascoltavo senza togliermi quel micro pisello dalla bocca.
X: “Dai su alzati che ti ho portato qualcosa che voglio che ti metta”
Mi alzai e vidi che in mano aveva il dildo dell’altra volta, un dildo più piccolo, un collare nero con una catena e altri oggetti.
Prese dei preservativi vicino alla cassa, un lubrificante e liquidò il suo amico che se ne andò.
X: “Mi piaci così, ti voglio remissiva, sei venuta qua per godere e farti scopare e uscirai di qua come l’altra volta, chiedendomi di scoparti ancora, ma devi fare tutto quello che ti dico, ci siamo intesi?”
Laura: “Si”
Dicendomi così mi prese a sé mi mise la lingua in bocca e una mano in figa. Mi baciò masturbandomi con una mano. Venni solo così. In meno di un minuto ero già venuta.
Incredibile.
Prese il collare e me lo legò al collo.
X: “Mettiti a gattoni, sei una cagna e devi camminare da cagna al guinzaglio”
Mi abbassi mi misi a gattoni e lui tirandomi per il guinzaglio mi portò nella stanza adiacente.
Era la stanza dove vendevano gli oggetti sadomaso. C’era un enorme tappeto al centro e tutt’intorno oggetti di cui non conoscevo nemmeno l’uso.
Stese un telo per terra e iniziò a spogliarsi.
Finalmente vedevo il cazzo che sognavo da 4 notti. Era enorme, esattamente come lo ricordavo. Non era ancora duro, ma vedevo la vena che si stava gonfiando e sempre gattonando gli andai incontro come ipnotizzata.
X: “Ehi piano, piano non ti ho dato il permesso di leccarmelo”
Laura: “Ti prego, solo un attimo”
Mi strattonò per il collare e dovetti tirarmi su in piedi.
X: “Fai quello che ti dico io, ti permetto di prendermelo in bocca solo perché prima sei stata brava con Franco, ma dopo farai solo quello che voglio io”
Laura: “Ok”
Mi inginocchiai e rimasi a guardare quel cazzo già enorme, ma non ancora del tutto duro. Allungai la lingua fino alla cappella e iniziai a leccarla me la infilai in bocca e poi dopo averlo preso in mano passai la lingua per tutta la lunghezza dell’asta, leccai l’enorme vena e mi dedicai ai testicoli. Non aveva un ottimo odore, ma non mi interessava, io sapevo che mi avrebbe fatto godere come non mai e non mi interessava altro. Con le mani gli allargai un po’ le gambe per spingermi fino al perineo, lui mi lasciò fare e lo leccai pure lì, ma poi tornai dal suo cazzo. Era duro ed era solo per me. Lo presi il più possibile in bocca e iniziai a pomparlo con la bocca. Lui questa volta non mi spinse la testa per farmelo prendere il più possibile, lo facevo da sola, desideravo farlo godere solo con la mia bocca, ma mi fermò.
X: “Stenditi”
Mi stesi supina sul telo.
Lui mi venne sopra e mi mise il culo all’altezza della bocca.
X: “visto che ti piace”
Mi era già capitato di leccare il buco del culo ad un ragazzo, ma mai in quella posizione.
Mi trovai con il suo culo peloso sulla bocca e non potei fare altro che leccarlo. Mi faceva schifo, ma sentivo che a lui piaceva, sentivo il suo cazzo sfiorare le mie tette e mi andava bene.
Intanto aveva iniziato a toccarmi la figa, prima con delle piccole sberlette, poi aveva preso il clitoride con le dita e ci giocava senza darmi tregua. Ero un lago, leccavo il suo ano che si strofinava sulla mia bocca e godevo, godevo come una pazza, ma non potevo urlare. Sentivo il mio corpo vibrare e contorcersi, ma ero obbligata in quella posizione.
Prese un dildo, dalle dimensioni ero certa fosse quello dell’altra volta e me lo infilò dentro lasciandomi senza fiato. Mi scopava con il dildo mentre io gli leccavo il culo. Venni nuovamente. Se ne accorse, si alzò, mi fece mettere in ginocchio e mi infilò il cazzo in bocca. Mi scopò la bocca senza tregua. Mi teneva la testa con le mani e spingeva il suo cazzo dentro la mia bocca senza sosta. Si fermava e mi schiacciava la faccia sul suo ventre e poi dopo un po’ ricominciava a scoparmi la bocca. Dovevo trattenermi, mi veniva da vomitare, ma allo stesso mi piaceva come mai. Mi venne in bocca. In gola. Mi riempì la bocca di fiotti caldi di sperma. Me la riempì davvero. Mi colava sborra dalla bocca per quanto ne aveva fatta, lo tirò fuori e si masturbò davanti al mio viso e io con la lingua fuori cercavo di non perderne nemmeno una goccia. Avevo il suo sperma su tutto il viso, ne raccolsi un po’ con le mani e me lo misi in bocca.
X: “Brava, poche volte vengo con un pompino”
La sua gratifica mi fece piacere.
X: “va in bagno a darti una sciacquata”
Come un automa mi alzai e mi diressi verso il bagno, mi sciacquai il viso e il seno e poi tornai da lui.
X: “Mi serve un po’ di tempo, tu intanto gioca con questi”
Mi passò il dildo più piccolo e quello che scoprì essere un plug, non l’avevo mai usato prima.
Io mi stesi nuovamente e iniziai a toccarmi la figa tutta nuda davanti a lui che mi stava osservando.
X: “Te li ho dati per prepararti il culo non per la figa, prese il guinzaglio e mi tirò verso di lui”
Mi trovai di nuovo a gattoni sotto di lui e del suo fantastico cazzo.
X: “rimani ferma così”
Si mise dietro di me e iniziò a leccarmi il buco del culo. Era un piacere immenso, sentivo la sua lingua rugosa leccarmi il buchetto e scorrere sul perineo e poi piano piano mi infilò dentro uno, due forse tre dita.
X: “Ora metto il plug, rilassati”
Lubrificò il plug e me lo infilò dentro. Era freddo e grosso, era una sensazione nuova, ok avere un cazzo che ti pompa, ma ora avevo un oggetto fermo immobile dentro il mio culo.
X: “Stai ferma che vengo sotto di te”
Iniziammo un 69 incredibile, finalmente poi stavo sopra e potevo leccare quel bastone di carne come avrei preferito. Lui poi mi leccava la figa divinamente. La sua lingua rugosa ed esperta mi dava un piacere incredibile. Io gli menavo il cazzo e lo prendevo in bocca, desiderando che diventasse duro per essere scopata di nuove e anche inculata. Lo volevo provare in tutte le posizioni!
Leccavo il suo cazzo in tutta la sua lunghezza e desideravo prenderlo.
Laura: “Basta lo voglio, mettimelo in figa, scopami!”
Cercai di alzarmi ma mi fermò.
X: “Non ancora e la tua figa ha un sapore che mi fa impazzire, inizia a infilarmi il preservativo, ma lasciatela leccare.”
I suoi complimenti mi eccitavano sempre molto.
Iniziai a srotolargli il preservativo e pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto di più prenderlo senza.
Mi tolse lentamente il plug dal culo e appena fui libera mi girai e iniziai a montarlo.
Dio era grandissimo, ero grossissimo mi riempiva tutta. Venni praticamente subito. Lo scopavo io, ma appena lui mi dava due colpi rimanevo senza fiato. Sentirlo tutto dentro di me era incredibile.
Con le mani mi allargava il culo anche esso bagnato dai miei umori e mi infilava dentro le dita e poi anche il dildo quelle più piccolo che mi aveva dato prima. Era bello sentire due “cazzi” dentro di me, ma la realtà era che solo uno mi faceva godere, quello in culo a momenti nemmeno lo sentivo tanto era dilatata. Ci girammo e mi mise a pecora, posizione che non amo, ma tanto lui poteva fare tutto e finalmente si decise a mettermelo dentro.
Laura: “Fai piano, non ho mai preso dietro un cazzo come il tuo”
Lui forse intenerito mi lubrificò ulteriormente il buchetto con il gel e piano piano iniziò ad infilarmi la cappella. Entrava un po’, poi usciva facendomi urlare dal dolore. Lo rimetteva dentro e rimanevo senza fiato. Andò avanti con questo gioco per qualche minuto facendomi arrivare a lacrimare. Mi masturbavo il clitoride come un ossessa, ma avevo troppo male.
X: “Girati e vieni sopra di me”
Mi misi sopra di lui dandogli le spalle.
Mi allargò le gambe tenendole ben divaricate e mi disse di mettermelo dentro. Avevo di nuovo male, mi sembrava di farlo per la prima volta tanto era grosso. Rimasi come in apnea per un bel po’, soffrivo come poche volte in vita avevo le lacrime agli occhi, ma lo lasciai fare. Non mi pompava forte, ma ad ogni colpo mi sentivo bruciare.
Laura: “Ti piace?”
X: “Oh si è strettissimo”
Laura: “Mi fa un male cane”
X: “Baciami”
Allungai il viso verso il suo e mi infilò subito la lingua in gola.
X: “Sei una troia, ma non mi piace vederti piangere, voglio vederti godere!”
Laura: “No continua, non fermarti, voglio che vieni”
X: “Sei sicura?”
Laura: “ti ho detto di si”
Si muoveva lentamente dentro il mio culo, evidentemente faceva fatica anche lui, ma dopo un tempo che mi parve interminabile mi spostò facendolo uscire e si alzò togliendosi il preservativo.
Io ero già inginocchiata davanti a lui e dopo esserselo menato velocemente mi venne di nuovo su tutto il corpo.
X: “Non sei venuta, voglio vederti godere un’altra volta. Masturbati davanti a me fino a venire”
Ero super indolenzita, ma sentire i suoi ordini e vedere il suo cazzo, fecero passare tutto in secondo piano. Mi sdraiai e con le gambe divaricate iniziai a masturbarmi. Mi mettevo tutte le dita della mano dentro, me le portavo alla bocca leccandomele poi le passavo sfregandole il più forte possibile sul clitoride.
X: “Sei veramente una vacca”
Laura: “si sono la tua cagna, puoi fare quello che vuoi”
X: “Lo so”
Mi si parò davanti, tra le mie gambe, all’altezza della figa, e tenendosi il cazzo in mano iniziò a pisciarmi di nuovo addosso. Questa volta mi prese anche in viso.
X: “Apri la bocca!”
Ma io la tenevo chiusa, mi faceva schifo l’idea.
X: “Ti ho detto di aprire la bocca cazzo”
Laura: “Mi fa schifo!”
Ma ormai l’avevo aperta e qualche goccia aspra mi entrò in bocca. Venni proprio in quell’istante. Provai un fremito e iniziai ad urlare
Laura: “Dai cazzo pisciami addosso, sono la tua cagna!!”
Mi venne sopra e si sgocciolò il pisello sulle mie labbra e io non potei far altro che prenderglielo in bocca e ripulirglielo.
Andai in bagno, ero sfatta, i capelli facevano schifo tra sperma e piscio, il trucco era colato e il mio viso era un disastro, ma specchiandomi sorrisi, avevo goduto anche oggi 5/6 volte ed era stato fantastico anche se il culo mi bruciava tantissimo.
X: “Puoi farti una doccia in bagno se vuoi, ti porto degli asciugamani”
Quando ritornai nella stanza dove avevo lasciato i vestiti, lo vidi già vestito e mi venne incontro.
Mi baciò e rimanemmo a limonare abbracciati come se fossimo una coppia innamorata. I nostri baci erano però baci lussuriosi e stringendomi a lui mi accorsi che il suo pisello si stava indurendo di nuovo.
Laura: “Vuoi scoparmi ancora?”
X: “Mi fai questo effetto, sei una bellissima troia”
Laura: “grazie, ma questa volta ti voglio scopare io”
Come se non avessi scopato abbastanza oggi gli tirai giù i pantaloni e mi fiondai sul suo bastone di carne già duro. Lo leccai tutto per l’ennesima volta, mi piaceva troppo il suo cazzo e solo dopo un po’ lo feci sedere su un divano e mi misi sopra di lui.
X: “Il preservativo”
Laura: “Voglio sentirlo veramente questa volta e mi fido di te”
Ero nella mia posizione preferita, lo scopavo senza sosta, finalmente sentivo il suo cazzo e la sua vena pulsare dentro di me. Godevo come una matta, lo scopavo con un ritmo forsennato e lo baciavo. Quando ci staccavamo lui mi mordeva i capezzoli e io urlavo, ma non mi fermavo. Ero indolenzita e stanca, ma continuavo. Quando rallentavo iniziava lui a muoversi dentro di me.
X: “Sto per venire spostati”
Laura: “Vienimi dentro, prendo la pillola”
Venimmo nuovamente entrambi questa volta, però, insieme. Il suo cazzo, enorme, mi riempì di sperma e aspettai che si iniziasse a rimpicciolirsi prima di togliermelo.
Laura: “Il tuo cazzo me lo sognerò anche stanotte mi sa!”
Ci rivestimmo e solo allora mi accorsi che era tardissimo erano quasi le nove e trenta e avevo 3 chiamate del mio ragazzo. Gli mandai un messaggio: “Edo, ho fatto tardi chiacchierando con le amiche ti chiamo quando arrivo a casa”
X: “Quindi non sei solo troia, ma anche una troia bugiarda?”
Laura: “ti pare che gli dica che vado a scopare in un sexy shop con uno che non sa nemmeno il mio nome?”
X: “Non mi interessa sapere il tuo nome, a me interessa scoparti e quando vuoi essere scopata, basta che passi, anzi se vuoi sabato sera, proprio qui, organizziamo una festa, potresti partecipare, ti divertiresti”
Laura: “cosa significa, che organizzi una festa?”
X: “io e mia moglie invitiamo degli amici e tu potresti essere la ciliegina sulla torta”
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